26/04/2024
Direttore: Franco Liistro

IL MARE E’ MALATO: AL “ONE OCEAN FORUM” PAROLE, PAROLE IN ATTESA DI SOLUZIONI

 

 

 

Milano. Tante chiacchiere e molti buoni propositi. Si è conclusa così la nuova puntata, a poche settimane dall’evento ( il 3 e 4 ottobre prossimi al teatro Parenti di Milano) della presentazione questa mattina, martedì 19 settembre, a Milano di ONE OCEAN Forum, l’iniziativa ideata dallo Yacht Club Costa Smeralda dedicata ai progetti innovativi di salvaguardia dell'ambiente marino e alla promozione di azioni pratiche volte alla sua tutela, con cui il prestigioso Circolo nautico suggella i festeggiamenti per i primi 50 anni di attività. Come detto tanti buoni propositi, ma al momento nemmeno una sola azione concreta su cui muovere i primi passi per la salvaguardia dell’ambiente marino.

La sensazione è che lo YCCS voglia riservare le proposte ai Lab tematici in cui si svilupperà la due giorni di discussioni cui parteciperanno illustri scienziati, uomini di mare, istituzioni e associazioni che sul mare vivono e fondano la propria economia: lo fanno ben tre miliardi di persone.

Che la situazione sia drammatica è ormai riconosciuto a livello globale. Otto milioni di tonnellate di plastica che galleggiano sulle acque della Terra sono un dato accertato. Il grido d’allarme è concreto. Significativa la testimonianza dello skipper sardo Andrea Mura che nel corso della sua recente e vittoriosa (per la seconda volta) partecipazione alla Ostar, al largo della Nuova Scozia ha raccontato di essersi imbattuto in “enormi chiazze di colore rugginoso”.

Giusto quindi affermare che è il momento di agire. Come? Per ora, a quanto ci è dato sapere, cercando di allargare il più possibile la platea degli attori dell’intera filiera per creare una nuova consapevolezza del problema e sensibilizzare il più possibile gli utenti del mare a partire ad esempio, cita il commodoro Riccardo Bonadeo “da tutti gli Yacht Club gemellati con lo YCCS. Un accenno poi è stato fatto alla “Charta Smeralda” sorta di Codice etico, di decalogo comportamentale con il quale dare avvio alla cura del mare malato.

Cosa c’è scritto in questa Charta verrà svelato alla conclusione del Forum come gli esiti dei vari tavoli di discussione. L’allarme è stato più volte lanciato ora non ci resta che attendere la due giorni milanese per vedere se le parole si traducono in azioni concrete e con quanti attori disposti a metterle in pratica.

lì un paio di ambiti su cui non si è, finora, spesa una parola: una nuova sensibilità ambientale per i mari deve coinvolgere la scuola primaria e poi il potere legislativo per tradurre in leggi decaloghi e quant’altro necessario a cambiare davvero l’atavica indifferenza verso l’uso sconsiderato del mare, e di conseguenza, le autorità preposte a far rispettare le regole. (Rossella Dallò)