19/04/2024
Direttore: Franco Liistro

DAKAR: IL SETTIMO SIGILLO DELLA PEUGEOT, IL SECONDO DI SAINZ….ADIEU DAKAR

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Cordoba.La quarantesima edizione della Dakar  ora passa agli archivi dopo 8.793 km di dune, percorsi montani, piste rocciose e insidie attraverso il Perù, la Bolivia e l’Argentina: una delle Dakar più dure mai disegnate.   Rimane solo vivo l’albo d’oro che dice vittoria della Peugeot 3008 in versione Dakar, ultimo sigillo a una stagione di successi iniziata a marzo 2017 con la proclamazione di “Auto dell’Anno” e grande rivincita di Carlos Sainz che, a distanza di otto anni,  assapora nuovamente il sapore della vittoria corpo alcune partecipazioni in cui la sfortuna l’aveva fatta da padrona.

Sul podio anche le due Toyota Hi-lux  di Al-Attiyah e De Villiers che hanno tentato, solo tentato di arginare lo strapotere delle vetture della Casa del Leone ma solo nel finale, quando oramai i giochi erano fatti hanno trovato spazio con successi parziali che hanno giustificato la loro presenza in gara.

Dal principe qatariota e del pilota sud africano francamente  ci si attendeva di più, il più positivo è stato il terzo incomodo, l’olandese Ten Brinke, cui però è stata fatale la penultima tappa. Probabilmente le colpe maggiori vanno addossate alla Toyota Hi-lux che si è rivelata molto inferiore alle attese, priva di grande velocità e in difficoltà sui terreni ove le quattro ruote motrici  avrebbero dovuto fare la differenza.

Al tirare delle somme la vera grande bocciata e’ stata la Mini. Hirvonen e Terranova hanno chiuso ben lontani, comunque fuori persino dalla top ten: la loro spedizione  in un bilancio a fine gara non può che essere  un disastro se paragonata ad altre edizioni in cui le MINI erano sempre state protagoniste. Evidentemente per le berlinette  siamo alla….frutta dopo il poker nel quadriennio 2012-2015. Con l’addio della Peugeot  i più preoccupati sono gli organizzatori che il prossimo anno  si troveranno con la sola Toyota in grado di assicurare una edizione dignitosa.

All’arrivo si sono finalmente aperti i festeggiamenti…con Sainz che urlava la sua felicita’ con “"Hasta la victoria, siempre". Le prime congratulazioni per la vittoria il matador le ha ricevute da casa… Carlos jr., che ora corre in F.1 con la Renault, ha twittato..” "Oggi sono probabilmente il figlio più orgoglioso di suo padre in tutto il mondo. Ha vinto la Dakar più dura mai disputata in Sudamerica a 55 anni, bel numero, (riferimento al suo numero di gara in F1) e lo ha fatto alla sua maniera. Complimenti Matador!". E gli ha fatto eco Fernando Alonso: "Mi fanno male le mani per gli applausi alla leggenda Carlos Sainz".dakar2

Con la settima vittoria, la terza consecutiva, la Peugeot ha completato il suo “programma Dakar”  ed è arrivato il momento di cambiare aria verso un nuovo terreno di caccia: il Rallycross. La stagione inizierà il 14 e il 15 aprile prossimi a Barcellona, con Sébastien Loeb al volante di una delle PEUGEOT 208 WRX. Parallelamente a quest’impegno, Peugeot Sport si prepara per il futuro campionato di Rallycross elettrico, il cui inizio è previsto per il 2020. Questa competizione sarà affrontata con la vettura che sostituirà la Peugeot 208 di serie, una versione stradale al 100 % elettrica.

Il maestro d’orchestra  è stato Bruno Famin  che ha diretto magistralmente il team sia nella fase di preparazione sia sul terreno di gara nei momenti di gloria ma soprattutto di fronte alle difficoltà garantendo ai piloti e a tutto il team calma, serenità e quello spirito di squadra che coagula  tutti i componenti di un team.

Infatti ha vinto non solo Sainz  ma ha vinto tutto il team. Despres era tra i primi quando per un urto contro un sasso con conseguente rottura della sospensione.  Addio sogni di gloria, il francese avrebbe potuto andare in caccia di successi parziali invece si è messo al servizio dei compagni di squadra fungendo da assistenza in corsa e Peterhansel ne sa qualcosa per essere ripartito con una sospensione proprio della Peugeot di Despres e potendo così ripartire per la momentanea conquista del secondo posto  sino alla penultima  tappa quando ha avuto problemi allo sterzo  che gli sono costati il podio.

Peterhansel ha sognato la quattordicesima vittoria alla Dakar, ci è andato vicino di 44 minuti  è forse il grande rammarico  di questa partecipazione.  E quella vittoria  se la sarebbe anche meritata perché anche questa volta il Signor Dakar  ha dimostrato di essere  il più grande specialista di questa gara  in cui è un vero rullo compressore grazie a una sapienza innata.

Loeb, unico a non aver visto il traguardo, ha pagato un errore, quanto involontario solo lui lo sa. Un ritiro  doloroso perché il suo navigatore Daniel Elena ha riportato nell’incidente la frattura del bacino e per Sebastien è stato l’addio  alla speranza di arricchire il suo curriculum di una vittoria alla Dakar che sarebbe stata una ulteriore consacrazione.  Nessuno in Peugeot  lo ammetterà mai ma in molti puntavano , o speravano, in una sua vittoria: più di tutti Loeb è l’immagine vincente del Gruppo PSA .

Sainz, più di atre volte, ha corso con attenzione  ed ha saputo spingere, vincendo due tappe, o  accontentarsi  del piazzamento, così si corre la Dakar. E alla fine è stato premiato. Vincere una Dakar all’età di 55 anni non è cosa da tutti e di tutti i giorni.

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IN DIRETTA ALL’ARRIVO:

Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport

“La Peugeot conclude il suo programma Dakar nel migliore dei modi, con una splendida vittoria di Carlos Sainz / Lucas Cruz e della Peugeot 3008DKR Maxi in un’edizione della Dakar che rimarrà nella storia. 3 vittorie di seguito in una prova così complicata sono un risultato eccezionale che si deve sia a una tecnica ai massimi livelli sia ad uno spirito di squadra infallibile. Siamo particolarmente contenti della vittoria di Carlos e Lucas che hanno condotto una gara davvero straordinaria. Sono riusciti a schivare tutte le insidie! Carlos si è impegnato tantissimo sin dall’inizio di questo progetto Dakar... E’ formidabile che possa essere ricompensato così. La Peugeot 3008DKR Maxi, con tre delle quattro vetture al traguardo della corsa più difficile di questo decennio, ha dimostrato la sua superiorità tecnica senza mostrare debolezze. E’ un’enorme soddisfazione per tutta la strada e un grande motivo di orgoglio per Peugeot.”

Carlos Sainz:

“Per me è stato un rally durissimo. E’ probabilmente la Dakar più difficile che abbia mai disputato, anche considerando le due che ho corso in Africa. Gli organizzatori hanno preparato davvero un percorso complicato. Ci sono state talmente tante tappe faticose! Anche quelle due che hanno preceduto il traguardo sono state terribili. Il Perù è stato complicato. Ovviamente è molto gratificante per me e Lucas vincere una gara così difficile. Lo è anche per tutta la squadra Peugeot che ha fatto un lavoro straordinario in tutto questo programma Dakar. La Peugeot 3008DKR Maxi è forse la vettura migliore che abbia mai guidato nel rally-raid. Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo progetto e grazie a Peugeot Sport.”

Stéphane Peterhansel

“Nel complesso abbiamo avuto una settimana molto positiva. Le dune peruviane erano un po’ il nostro terreno favorito. Poi le cose hanno preso una brutta piega. Abbiamo perso 1 h. 45 in Bolivia dopo avere urtato una pietra che non ho visto. Era talmente inevitabile che non mi sono nemmeno arrabbiato. Sono molto più deluso da una giornata come quella di venerdì, durante la quale abbiamo accumulato alcuni piccoli errori. Penso che questa Dakar sia stata estremamente dura, la più dura che abbiamo disputato in Sud America, di sicuro. E’ nello spirito del rally, ma forse si è spinta un po’ troppo oltre se pensiamo ai piloti amatoriali. Per noi l’unica soddisfazione è la vittoria di Carlos e della squadra Peugeot . E’ una bella ricompensa per Carlos che si è impegnato moltissimo in questi ultimi tre anni.”

Cyril Despres:

“Abbiamo iniziato bene questa Dakar perché abbiamo vinto la seconda tappa. Sfortunatamente, la nostra disavventura del 4° giorno ha compromesso completamente la nostra gara. A partire da quel momento, abbiamo cercato di aiutare i nostri compagni di squadra. Da quel momento non è stato facile riuscire ad esprimerci! Per noi, la cosa più importante era non commettere errori, essere presenti se Carlos o Stéphane avessero avuto un problema. Certamente, il bilancio è frustrante, ma io e David abbiamo iniziato da poco la nostra carriera in auto. Abbiamo accumulato molta esperienza in questa Dakar ed è positivo. Desidero ringraziare tutta la squadra Peugeot che ha fatto un buon lavoro e ci ha permesso di migliorare, in condizioni ideali dal 2015.”(Angel Ramos)

CLASSIFICA GENERALE FINALE:

1.Carlos Sainz  / Lucas Cruz , Peugeot 3008 DKR Maxi, in 49 h. 16’18”

2. Nasser Al Attiyah  / Matthieu Baumel , Toyota 4WD, +43’40”

3. Giniel de Villiers  / Dirk von Zitzewitz , Toyota 4WD, +1h. 16’41”

4. Stéphane Peterhansel  / Jean-Paul Cottret, Peugeot 3008DKR Maxi, +1h. 25’29”

5. Jakub Przygonski  / Tom Colsoul , Mini 4WD, +2h. 45’24”

6. Khalid Al Qassimi / Xavier Panseri , Peugeot 3008DKR Maxi, +4h. 20’58”

7 - Prokop-Tomanek (Ford F150 Evo) + 7.20’49”

8 - Van Merksteijn-Marton (Toyota Hi-Lux) + 7.41’58”

9 - Halpern-Pulenta (Toyota Hi-Lux) + 9.08’10”

10 - Alvarez-Howie (Toyota Hi-Lux) - 9.18’46”

……..

Cyril Despres (FRA) / David Castera (FRA), Peugeot 3008DKR Maxi, +45h.19’10”

LA PEUGEOT ALLA DAKAR:

Il libro d’oro parla di 7 vittorie della Preugeot su otto partecipazioni:

1987 : vittoria di  Vatanen / Giroux (205 T 16 Grand Raid)
1988 : vittoria di  Kankkunen / Piironen (205 T 16 Grand Raid)
1989 : doppietta di Vatanen / Berglund ,  Ickx / Tarin (tutti su  405 T 16 Grand Raid)
1990 : tripletta di Vatanen / Berglund (405 T 16 Grand Raid), Waldegaard / Fenouil (405 T 16 Grand Raid), Ambrosino / Baumgartner (205 T 16 Grand Raid)
2016 : vittoria di de Peterhansel / Cottret (2008DKR)
2017 : tripletta di  Peterhansel / Cottret, Loeb/Elena et Despres/Castera (tutti su  3008DKR)
2018 : vittoria di  Sainz / Cruz (3008DKR Maxi).