29/03/2024
Direttore: Franco Liistro

LA MERCEDES PUNTA AL RECORD 

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 Torino. Le prove pre-campionato, si sa, hanno un valore relativo perché quasi mai le vetture girano nelle medesime condizioni, perché i team hanno programmi diversi e molti giocano a carte coperte. Come la Mercedes, ad esempio, che non ha voluto rincorrere la Ferrari sul fronte prestazioni, concentrandosi in maniera maniacale sull’utilizzo delle gomme “medie” e sul loro degrado, con prestazioni che hanno spaventato la concorrenza per il ritmo di gara che solo Hamilton e Bottas sapevano tenere.

Crono inarrivabile per tutti. Sarà così anche a Melbourne? Poche giorni ancora e lo sapremo, di certo la stella a tre punte parte ancora una volta coi favori del pronostico. La F1 W09 non è stata rivoltata come un guanto, come è accaduto in casa Ferrari, con la SF71H, per il semplice fatto che i tecnici della Mercedes lo avevano già fatto nel 2017, con i risultati che tutti conosciamo.

Per questo motivo i recenti test sono stati una lunga sperimentazione delle nuove coperture Pirelli, alla scoperta dei loro limiti e soprattutto dell’utilizzo ottimale delle mescole “medie”, con le quali la Mercedes ha sempre dimostrato di trovarsi a suo agio. E al diavolo i record sul giro: agli uomini in grigio interessava verificare ben altri parametri e il sorriso cinemascope di Hamilton a fine prove la diceva lunga sullo stato di forma della F1 W09. Ma vediamo come si presenta quella che anche nel 2018 sarà la vettura da battere.

 UNA LOGICA EVOLUZIONE 

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Come testimoniano le viste laterali e la vista dall’alto dei due modelli, ci vuole veramente un occhio allenato per cogliere le differenze tra la Mercedes del 2017 e la F1 W09 di quest’anno. Quella più significativa e risiede nell’adozione dell’halo, così come è evidente il mantenimento del passo lungo, che tanto aveva scandalizzato lo scorso anno.

Non solo: in casa Mercedes non si è puntato ad un accorciamento del passo vettura e, a differenza di quanto ha fatto Adrian Newey con la Red Bull, non c’è stato neanche un incremento significativo dell’assetto “rake”, ovvero dell'angolo che si forma tra il fondo vettura e il suolo. Si è preferito invece di operare di cesello, con una più accentuata rastremazione posteriore e soprattutto col meticoloso lavoro svolto dagli aerodinamici nella definizione dei deviatori di flusso laterali, o bargeboard, e di quella miriade di appendici poste a monte delle fiancate. Dove si nota una sensibile riduzione delle dimensioni della pressa d’aria per il raffreddamento delle masse radianti.

 LO STESSO MUSO DEL 2017 

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 La parte anteriore dell’ultima nata in casa Mercedes ripropone le stesse linee della F1 W08, versione “B”, vale a dire con ingombri molto contenuti per indirizzare verso le fiancate il maggior afflusso d'aria possibile.

Il musetto è praticamente lo stesso del 2017, molto corto e appuntito, con piccoli supporti verticali e una mini fessura per il passaggio dell’aria indirizzata al fondo piatto, mentre l’ala anteriore è praticamente la stessa utilizzata da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas nelle ultime gare della passata stagione.

Ai lati dello strettissimo musetto, come si può osservare nel disegno, ritroviamo le due "zanne" anteriori, che svolgono la funzione di convogliatori di flusso, per incanalare un maggior flusso d’aria nella parte inferiore della vettura.

Per questo motivo il loro disegno è stato leggermente modificato e le loro dimensioni sono ulteriormente cresciute. Lo stesso discorso vale per il condotto l'S Duct (4), la cui prese d'aria è stata collocata in posizione ancora più avanzata, rispetto ad altre vetture e al modello 2017.

 FIANCATE E DEVIATORI LATERALI RIVISTI 

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Per quanto simili, le due ultime Mercedes di Formula 1 differiscono in alcuni dettagli che testimoniano il grande lavoro svolto dagli aerodinamici per migliorare ulteriormente il raffreddamento e le prestazioni velocistiche sul dritto. Influenzata dalla Ferrari 2017, anche la F1 W09 presenta bocche di alimentazione più piccole e un diverso andamento dei pontoni laterali nella parte centrale dove è leggermente cambiata la disposizione delle masse radianti.

I “boomerang”, collegati ai lati dell’abitacolo, sono gli stessi della passata stagione, mentre i deviatori di flusso hanno subito solo una parziale modifica: gli elementi laterali sono rimasti praticamente invariati, mentre un grande lavoro di affinamento è stato fatto sulle appendici inferiori, per incrementare la deportanza e per meglio indirizzare il flusso d’aria che investe il retrotreno e il profilo estrattore posteriore.

TUTTI I SEGRETI DELLA F1 W09 

mercedes5Le forme esterne, come abbiamo visto, sono rimaste quasi invariate, ma la F1 W09 presenta tanti piccoli miglioramenti coi quali gli uomini in grigio contano di mantenere la loro leadership in Formula 1. La sospensione anteriore, ad esempio, è rimasta quasi invariata, anche se il push rod del 2018 dovrebbe comprendere anche un terzo elemento, completamente idraulico, di nuova concezione.

Per migliorare la pulizia aerodinamica sull’asse anteriore ritroviamo il particolare collegamento tra il triangolo superiore e il portamozzo, introdotto lo scorso anno per non interferire col flusso d’aria che investe le prese d’aria delle fiancate.

Per quel che riguarda l’unità motrice è stata modificata nel 70% dei componenti, per mantenere la stessa potenza di fine 2017, pur dovendo percorrere, per regolamento, 1500/2000 km in più.

Pochi cambiamenti invece nel posteriore, dove ritroviamo il solito pull rod e una rastremazione solo leggermente più accentuata, ma sinceramente sarebbe stato utopistico pensare ad una rivoluzione in questo settore, dove la Mercedes si è già spinta ai limiti del consentito.

Nessuna novità di rilievo anche nel disegno del il diffusore posteriore che, prevedibilmente, potrebbe cambiare già dai primi Gran Premi. Nella parte posteriore, sparita per regolamento la vistosa pinna del 2017, troviamo una più contenuta paratia verticale, che nella parte terminale monta un piccolo profilo alare, denominato "deck wing" , che rimpiazza la T Wing del 2017, messa al bando dalle nuove regole.(Testo e disegni di Paolo D’Alessio)