29/03/2024
Direttore: Franco Liistro

IL RITORNO DELL’ALFA ROMEO IN F.!? UN’OPERAZIONE DI MARKETING MENTRE GIOVINAZZI….

 

Arese.L'Alfa Romeo torna dunque in F.1 dopo 32 anni, dalla sua ultima presenza, come scuderia, nel GP di Australia del 1985 con i piloti Riccardo Patrese ed Eddie Cheever. Nel palmarès dell'Alfa in Formula 1 ci sono i primi due mondiali piloti, nel 1950 e 1951, rispettivamente con Nino Farina e Manuel Fangio, più la partecipazione, fino al 1988, nelle vesti di costruttore e anche fornitore di motori.

L'ultima vittoria di un motore del Biscione in F.1 risale al GP d'Italia del 1978 con la Brabham di Niki Lauda a Monza, mentre l'ultima pole di un'Alfa Romeo è del GP di Long Beach 1982 con il compianto Andrea De Cesaris.

Ma quello annunciato da Sergio Marchionne è un vero ritorno?  Beh, c’è da dubitarne. Parliamo piuttosto  di una grande operazione di marketing volta a rafforzare l’immagine Alfa Romeo  nel mondo. La parola ritorno ha ben altro significato.

In fin dei conti tutto si riduce a posizionare il logo della Casa del Biscione  sulla monoposto Sauber che, come già in passato, avrà i motori Ferrari. Di Alfa Romeo c’è ben poco dal momento che l’Alfa non ha nulla da mettere sul piatto, non certo ingegneri che sino ad ora hanno sfornato Giulietta, Mito, Giulia e Stelvio che sono cosa ben diversa dal progettare una monoposto.

 Si è parlato di collaborazione strategica, commerciale tecnologica con la Sauber. Ma cosa può offrire realmente di più una Sauber  per chi ha già la Ferrari. Può offrire forse solo una “amicizia”  nel momento in cui i  Team dovranno  sedersi al tavolo tutti insieme per disegnare la F.1 del futuro.

Significative la parole di Sergio Marchionne:"È un passo significativo nella ristrutturazione del marchio Alfa Romeo, che tornerà in F.1 dopo un'assenza di oltre 30 anni: è un marchio storico che ha contribuito a fare la storia di questo sport, che si unirà ad altre case automobilistiche presenti in Formula 1 e che beneficerà anche della condivisione di tecnologia e know-how strategico con un partner di esperienza indiscussa come la Sauber. Gli ingegneri e i tecnici dell'Alfa Romeo, che hanno già dimostrato le loro capacità con Giulia e Stelvio, i modelli appena lanciati, avranno l'opportunità di mettere questa esperienza a disposizione del team Sauber e i tifosi dell'Alfa Romeo avranno l'opportunità di supportare una casa automobilistica determinata a scrivere un nuovo entusiasmante capitolo nella sua storia sportiva unica e leggendaria".

Sicuramente l’assegno Alfa porterà  aria fresca e sicurezza a un team  che da anni è traballante  tanto da dover sempre ingaggiare piloti  disposti a versare un ricco contributo.

Marchionne e Arrivabene ha trovato anche l’escamotage di sistemare  Charles Leclerc che certo merita un posto in F.1 dopo aver vinto a mani basse il campionato di F.2  ma come secondo pilota la Sauber (magari non solo…)  ha scelto Marcus Ericsson che certo non è un fulmine di guerra ma  in fin dei conti è difficile dire no a un pilota  con una ricca.

A rimetterci  allora è Antonio Giovinazzi che nella passata stagione  è stato sballottato proprio tra Sauber e Haas. Ed ora Giovinazzi continuerà a lavorare al simulatore Ferrari a Maranello con l’etichetta di terzo pilota della Sauber?

 La morale è che ancora una volta i piloti italiani sono penalizzati proprio, ancora una volta, dalla Ferrari. Evidentemente a Maranello continua l’allergia al prodotto nazionale ( dopo  Alboreto ci sono stati i soli veloci passaggi di Morbidelli,Montermini, Larini, Badoer). Sembrava che la Ferrari credesse e puntasse molto sul giovane pugliese invece lo ha relegato…in panchina. O forse é stata semplicemente una battaglia tra manager: quello di Leclerc  si chiama Todt (figlio del Presidente FIA)  al cui arco sono molte le frecce....mentre quello di Giovinazzi si chiama Zanarini, ottimo manager, che gestisce anche le sponsorizzazioni del gruppo Karpinsky i cui loghi sono sulle monoposto di Maranello  e che certo non aveva alcun interesse a mettersi contro gli uomini di Maranello dal momento che il suo business non é certo, al momento, Giovinazzi.

Da Arese è partita una nuova scommessa c’è solo da sperare che sia vincente almeno per il futuro del mitico Biscione. (Gianni Cusman)